Ci sono delle ricette in cucina che non fanno altro che coccolare un ingrediente, sedurlo e farne uscire il meglio. Questa è una di quelle. Non fatevi nemmeno ingannare dal titolo, alla fine non so nemmeno quanto siano Marsigliesi, certo creme fraiche ed erba cipollina ne dichiarano l’identità nazionale.
Qualche parola sulla Fra. Siamo cugine, nel senso che abbiamo sposato due cugini, il che ci ha reso due “acquisite”. Uno status che nella famiglia di mio marito ( e quindi del cugino) ha un significato ben chiaro. Famiglia di nipoti maschi, siamo state coccolate e viziate. Guardate con curiosità e molto affetto, nel nostro piccolo abbiamo animato “diversamente” tutti gli eventi familiari in cui la tribù si riuniva e di cui il nonno Lele (classe 1908) era il grande istrione…
La Fra è una creativa. Gioielli inaspettati, niente diamanti, ma materiali diversi dove è la fantasia a creare l’oggetto. Recentemente si è occupata di un progetto per recuperare la tradizione delle donne Masai. Curiosate qui e capirete Ma torniamo in cucina.
Le ricette della Fra (Francesca Torri) mi piacciono perchè sono sempre semplici, ma sembrano un taccuino di viaggio.
Innanzitutto si accende il forno a 200°. Poi si scelgono delle patate non troppo grandi, le si spazzolano per bene sotto acqua corrente e le si asciugano.
Ho fatto uno strato di sale grosso su una teglia, tagliato a metà per il lungo le patate a appoggiate sul sale con la polpa all’insù. Niente di più! In forno !
Sono pronte quando si formerà la pancia. Come al solito i tempi di cottura sono indicativi, ma almeno 35 minuti ci vogliono. Nel frattempo fate tutto quello che c’è da fare quando si rientra a casa la sera e non vi accorgerete nemmeno del tempo.
Sono deliziose calde, insaporite con sale, creme fraiche (o panna acida ) ed erba cipollina.
Appunti di cucina 1: lasciate intere le patate diventano perfette per trasformarsi in gnocchi o purè
Appunti di cucina 2: parlare di creme fraiche non è corretto: in Francia chiamano la panna da montare, qui mi riferisco a quella “epaissè”, ovvero panna con aggiunta di fermenti lattici vivi che le danno quel gusto acidulo…ma forse bisognerà riprendere presto l’argomento
10 comments
Maria, come annunciato, ieri sera le ho fatte! Buonissime! E sono paciute anche al marsigliese! 🙂 E’ vero che fanno la pancia quando sono pronte :D!
per mantenere la pancia, meglio tenerle al caldo fino a quando si mangiano, abbassando la temperatura del forno.
Buone! Quasi quasi le faccio questa sera, che non ho la minima idee di cosa mettere in tavola. le patate ci sono la crème fraiche nel mio frigo non manca mai… perfetto risolta la serata! 🙂 Per quanto riguarda la crème fraiche, la crème épaisse, la crème fleurette … ogni volta che vado in Francia (e sono almeno 20 anni che ci passo un bel po’ di tempo) non ci capisco nulla e utilizzo in base a come mi gira al momento, ma senza una razio, perché ancora non l’ho individuata! 🙂 Sarà un discorso da riprendere sì!!!! Un abbraccio.
PS brutto tempo anche in the city? Qui in campagna piove, ora tira anche vento …. un disastro per la luce delle foto 😉
Sì oggi tutto grigio, ma la mia macchina fotografica sembra non soccombere… sono io piuttosto che devo imparare ad usarla come si deve…
Questa la provo di certo! E’ quasi l’una di notte ma mi hai fatto venire l’acquolina… 🙂
🙂
Mi permetto la variante della Sonia: niente sale sotto, ma carta da forno. Spennellare con olio di oliva, un po’ di sale fino sopra e semi di cumino. Si mangia tutto, anche la buccia.
Grazie.
Carla grazie!
In questa ricetta il sale serve per asciugare le patate…
Ciao, ho visto il tuo link su Facebook e mi fa piacere perchè ho scoperto un bellissimo blog! Brava!
C’è solo un problema….sei tremendamente interista…. 🙂
ben arrivata!