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Canelés! deliziosi bocconcini…


Canelés  . piccolo bocconcino dolce, delizioso per iniziare la giornata.

Com’è Parigi? anzi “com’è vivere a Parigi?” Pargi è un treno in corsa che non ti aspetta. Quindi se vuoi salire, datti da fare! Come sono i Parigini? Molto meglio di quello che si dice in giro… basta non avere soggezione di loro.

C’è stato un momento in cui per non reagire alla frase “che invidia, sei a Parigi!!!” evitavo di dirlo. Normalmente il secondo commento era “una città che offre così tanto!!!!!”

Certo Parigi è grandiosa, seducente e ti stordisce, ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con la normale quotidianità di vivere sulla Rive Gauche. Se penso ai momenti più belli della mia vita, sono sempre legati a qualcuno e non a qualcosa. Una città da sola non basta, per quanto bella possa essere.

Comunque ne sto venendo a capo, anzi ci sto prendendo gusto e mi seccherebbe da matti andare via proprio ora che sto iniziando a destreggiarmi….

Perchè i Canelès? Perchè i Parigini hanno un modo tutto loro per farsi perdonare e rendere le piccole cose “extraordinaire!”. E i piccoli dolcetti servono a far dimenticare l’espresso che qui proprio non riesce ad essere buono, che si tratti di un cioccolatino, frollini, financier o di questi Canelès.

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Canelès  assolutamente non chiamateli cannelès (con due enne), originari di Bordeaux, baillardran è la pasticceria più conosciuta- o che forse li ha inventati.

Sono fatti di una pastella piuttosto liquida molto simile a quella delle crepes, senza lievito, aromatizzata con un liquore (nel mio caso del buon rhum) e i semi di un’eccellente stecca di vaniglia, che deve riposare in frigo almeno 12 ore prima di essere versata negli stampi e cotta.  Stampi di rame, ma su questo si può glissare ed utilizzare il silicone.

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Quale ricetta? quella di Cristophe Felder. Perchè ho assistito ad una sua dimostrazione e mi è piaciuto :assolutamente simpatico, tutto era semplice, facile… così mi son fatta presentare da un’amica, ho preso il suo libro, mi son fatta fare la dedica e mi sono anche fatta dare un bacio.

Non si sa mai che valga come bendizione per la riuscita dell ricette. E comunque il libro è fatto bene, e so che è stato tradotto anche in Italiano.

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In pratica, si riscalda il latte con la stecca di vaniglia e si fa intiepidire. Nel frattempo si lavora burro (poco) con zucchero, poi si uniscono nell’ordine le uova, il rhum, la farina setacciata, il pizzico di sale e in ultimo il latte tiepido. Niente lievito.  E infatti se l’esterno è bello bruciacchiato, l’interno ricorda molto la consistenza delle crepes. 12 ore minimo di riposo, prima del forno.

Appunti di cucina: non usate assolutamente l’aroma di vaniglia in bottiglietta!! Prendete invece una bella stecca di vaniglia, appoggiatela sul tavolo e con la punta di un coltello la incidete per tutta la lunghezza. Poi con il coltello aprite la stecca e prendete i semi che sono all’interno e che contengono tutto l’aroma della vaniglia. Se invece assaggiate la stecca vi accorgerete che ha un sapore piuttosto erbaceo…

Canelés!

Ingredienti

  • 250 g latte
  • 25 g burro a temperatura ambiente
  • 125 g zucchero bianco
  • 1 tuorlo
  • 1 uovo
  • 60 g farina
  • 25 g rhum
  • 1 stecca di vaniglia
  • 1 pizzico di sale

Istruzioni

  • In un pentolino riscaldare il latte con i semi di vaniglia e la stecca, portare a bollore, poi spegnere e tenere da parte
  • In una ciotola appoggiata sul pentolino del latte, lavorare il burro per scioglierlo
  • Aggiungere lo zucchero e mescolare con un cucchiaio di legno
  • Unire anche il tuorlo, l’uovo, il rhum, la farina setacciata e il pizzico di sale; mescolare ancora
  • In ultimo versare il latte tiepido attraverso un colino; amalgamare con una frusta
  • Far riposare in frigo almeno 12 ore
  • Trascorso il riposo, accendere il forno a 220°, dare una mescolata all’impasto e versare negli stampini
  • Quando il forno è caldo, infornare e cuocere 30 minuti

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