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Raviole del plin parigine: grano Kamut, ripieno leggero, finferli e crema di patate alla vaniglia

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Raviole parigine. Come si sta a Parigi? Chi lo sa!  Sto cercando il bandolo della matassa. I primi giorni non sapevo far nulla. Tutti a dirmi “che invidia!” e io ancora a cercare il mio posto. La Gran Epicerie non ti risolve la vita, molto meglio il mercato di Blvd Raspail.  Cosa mi piace? Parigi ha una potenza di fuoco “scenografica” indiscutibile, ma io preferisco gli angoli di città lontani dal rumore e dal caos dei boulevard. Camminare lungo la Senna. La mia cucina mi fa compagnia, ho più tempo e posso stare ai fornelli con più calma.

Le raviole del plin, sono una ricetta-sfida del Mtchallenge, leggete qui e scoprirete l’arcano. Un pasta fresca piemontese, il pizzicotto che chiude la pasta dà il nome “plin”. Chi ama fare le magie con farina e uova si butti, a chi invece proprio non ci pensa, usi il sugo di patate e finferli per “abbellire” della pasta fresca comprata (preferibilmente in pastificio), o semplicemente delle tagliatelle (MTChallenge mi perdonerà per la concessione…)

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Raviole del plin parigine,  faccio  “cucina del territorio”  per partecipare alla sfida dell MTChallege, ricetta classica italiana con prodotti locali, perchè quando ho deciso di buttarmi non avevo considerato che qui la Farina 0 …non c’è!!!! Un grazie però ad Elisa che ha presentato la sfida magnificamente, storia, tecnica,sapori.

Dicevo che qui a parigi non ho proprio trovato la farina 0 per fare l’impasto (o forse c’è ma non l’ho saputa trovare), però ho trovato la farina di grano Kamut e mi è sembrata una buona soluzione. Un po’ più tenace, e infatti ho aumentato la dose delle uova, ma buona. Poi c’era una crema di patate alla vaniglia, che mi girava per la cucina senza trovare posto e che qui condisce senza appensantire e dove la vaniglia non riesce proprio ad essere dolce ma rimane invece “erbacea”, tanto giusta da fare da sottofondo ai finferli.

Avete mai assaggiato la stecca di vaniglia? Tutt’altro che dolce! I semi all’interno, quelli sì, ma la stecca in realtà non è che il frutto di una pianta della famiglia delle Orchidee, che quando è fresco somiglia ad un fagiolino. Se avete voglia leggete qua e fate la prova: assaggiate i semi e separatamente la stecca. In ultimo, perchè impastare? Perchè è una magia, ma soprattutto perchè rilassa, sgombra il cervello, tonifica le braccia…

Ho iniziato ad impastare: 200g di farina kamut a fontana sulla spianatoia di legno e al centro 2 uova e un tuorlo. Con la forchetta si rompono le uova e poi mana mano si va a prendere la farina dai bordi, quando la forchetta non serve più si passa ad impastare con le mani. Pian piano la pasta diventa sempre più liscia, è il momento di farla riposare per 30 minuti, avvolta in pellicola, o il tempo di preparare il ripieno. Pasta-di-Kamut-raviole

Spinaci-fresci-raviole

Ho lavato 250g di spinaci teneri e senza scolarli troppo li ho passati in padella con un filo d’olio. 10 minuti non di più. Poi li ho lasciati intiepidire, con le mani li ho strizzati benissimo per togliere più acqua possibile e con un coltello li ho sminuzzati. Niente robot, li riduce in un poltiglia, meglio il coltello!

In una ciotola ho mescolato 200g di ricotta vaccina, gli spinaci e 50g di Parmigiano grattugiato. Una macinata abbondante di pepe nero, nient’altro. Ho steso la sfoglia (fino al livello più sottile della Kenwood, il numero 9) e ho seguito le istruzioni di Elisa per la farcitura e chiusura.

Lavorazione-raviole-del-plin

Guardate il suo bellissimo video e saprete come fare.  Due piccole note: stendere con le Kenwood, per me che venivo dall’Imperia a motore  è stata, come dicono a Roma, “tutta ‘naltra storia”… Secondo: ho messo il ripieno con la sac-a-poche e mi sono impiastricciata di meno e il mucchietto era più preciso.

 

Ripieno-raviole-del-plim

Raviole-del-plin-crude

Nel frattempo avevo messo a bollire 200g di patate, pulito e tagliato  i finferli. Una volta cotte ho schiacciato le patate come per fare il pure, in un pentolino, allungando con dell’acqua calda e un filo d’olio, mescolando con il cucchiaio fino ad avere una crema leggera. Poi ho aggiunto i semi di una bacca di vaniglia, regolato di sale e pepe e dopo 5 minuti ho spento. In ultimo  i finferli: in una padella ho riscaldato 3 cucchiai d’olio con uno spicchio d’agli, ho aggiunto i finferli, coperto con un coperchio e ho fatto cuocere per 7 minuti. I finferli devono rimanere croccanti. Prima di spegnere, si regola di sale e pepe e ovviamente si elimina lo spicchio d’aglio

Non rimaneva che cuocere la pasta, in acqua bollente salata. Ho scolato con una schiumarola e trasferito direttamente nella padella con i finferli e anche la crema di patate. Qualche minuto a fare conoscenza…

P.S. Per chi davvero non se lo sogna nemmeno di tirare la pasta (anche se vi assicuro che è  rilassante come una lezione di yoga…) provate  il mio sugo di patate e finferli, è davvero un buon sughetto…

Raviole del plin parigine: grano Kamut, ripieno leggero, finferli e crema di patate alla vaniglia

Ingredienti

  • 200 g farina di Kamut
  • 2 uova
  • 1 tuorlo
  • 200 g ricotta
  • 200 g spinaci da insalata
  • 100 g patata
  • 300 g finferli
  • 1 stecca di vaniglia
  • 50 g Parmigiano grattugiato
  • aglio
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Istruzioni

  • Mettere la farina a fontana sull'asse di legno e al centro le uova e il tuorlo
  • Iniziare a lavorare le uova con la forchetta inglobando farina
  • Proseguire impastando a mano, finchè la pasta è liscia
  • Far riposare 30 min avvolta da pellicola in frigo
  • Mettere a bollire le patate
  • Pulire i finferli e cuocerli in padella con 3 cucchiai d'olio e uno spicchio d'aglio
  • Cuocere per 7 minuti
  • Regolare di sale e pepe
  • Lavare e saltare gli spinaci in padella con 1 cucchiaio d'olio per 10 minuti
  • Far intiepidire, poi strizzare benissimo, tagliare al coltello
  • In una ciotola mescolare ricotta, spinaci, Parmigiano, sale e pepe
  • Trasferire il ripieno in una sac-a-poche
  • Stendere la pasta sottilissima, farcire e dare forma come da video
  • Schiacciare le patate, allungare con acqua e un cucchiaio d'olio, fino ad ottenere una crema fluida
  • Aggiungere i semi di vaniglia e tenere al caldo
  • Cuocere la pasta
  • Scolarla con una schiumarola direttamente nella padella dei finferli, aggiungere la crema

 

 

 

 

 

 

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9 comments

  1. Bravissima! che piatto stile in cucina!!!
    che piattino succulento e sofisticato, adoro la combinazione di sapori!
    Chiara
    ♡EFFENSHION

  2. Ciao Maria, benvenuta 🙂 Mi hai fatto venire voglia di andare a cercare funghi 😉
    Complimenti per la ricetta, per le foto e per il blog super professional!!

    1. Ciao Elisabetta! Grazie! Di necessità virtù… i finferli a Parigi sono ovunque…
      Eat? ci sono! Photo? Ci sono Ma dance?

  3. Ciao Maria! Intanto piacere di conoscerti, un piacere immenso lasciamelo dire, perché questo post è una poesia, dalla capacità con cui hai lavorato la pasta e formato i plin, alla scelta degli ingredienti: ripieno di magro semplice, condimento delicato, che non copre ma impreziosisce il piatto in maniera sublime. Felicissima che i “miei” plin abbiano fatto un viaggio a Parigi (beati loro! io lo sogno da tanto tempo! :)), si siano mescolati con un’altra cultura culinaria, per trasformarsi in un piatto così raffinato e semplice al tempo stesso. Grazie di cuore!

    1. ma …Elisa… grazie a te! I tuoi plin mi hanno fatto sentire a casa. E’ stata la mia prima settimana a Parigi, certo magnifica città, ma … nostalgia! Guardare il tuo video, poi impastare, farcire, far scorrere la rotella, mi ha fatto sentire ricca, fortunata… era la mia prima settimana a Parigi, solitaria, ma quel pomeriggio, con il computer in cucina mentre studiavo tutti i tuoi gesti e pensavo a quella rotella che impazzava da nord a sud, è stato davvero speciale. Per me il mondo dei blog è questo. Ritrovarsi, raccontarsi, scegliersi, inventarsi. Ognuno con il proprio diario, cucine grandi, piccole, abitudini.
      Che meraviglia…
      E quando decidi che è arrivato il momento, ti aspetto a parigi!

  4. visto che non si sente il profumo ne il sapore, le tue foto sono così belle che ti assicuro ne compensano l’assenza.

    1. giò, ti voglio bene!

  5. Come dite voi URCA a Parigi? 🙂
    torno dopo, che ho le valigie in mano: ma non potevo non darti un benvenuto emozionatissimo. (e iniziare a sbavare sulla tastiera, aggiungerei, se non fosse che il “parigino” del titolo mi inibisce alquanto 😉 ma se cambia la forma, la sostanza è sempre quella: strepitosi ravioli, strepitosa maria!
    ci sentiamo al mio ritorno, ciao!

    1. Grazie Alessandra! Mi sento a casa…. Buon cheese!

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